Evoluzione, co-evoluzione e cani eroi
“il cane è il migliore amico dell’uomo”. “il cane è l’essere più fedele al mondo”.
“il cane dona molto di sé stesso senza pregiudizi” … e così via.
Sono molte le frasi che associamo al nostro amico cane. Il cane per l’uomo infatti è un animale assolutamente affascinante: lo si ama, lo si odia, lo si salvaguarda, lo si abbandona. Almeno una volta nella nostra vita abbiamo desiderato un cucciolo di cane col quale crescere e giocare, forti dei messaggi arrivati anche tramite film e cartoni animati.
Il cane accompagna l’essere umano da circa 15.000 anni e probabilmente anche di più (si pensa intorno ai 30.000 anni fa circa). Si tratta quindi di una strada davvero lunga, in compagnia del quattro zampe amico dell’uomo, non di certo una moda oppure uno sfizio passeggero.
Il cane ci ha scelti come compagni un po’ per opportunismo un po’ perché noi umani a lui piacciamo. Si, l’umano al cane piace.
L’umano è da sempre animale furbo, quindi è facile immaginare come abbia nel passato notato che questi esseri si aggiravano intorno ai primi insediamenti umani, abbaiando se si avvicinava un estraneo o un pericolo, ripulendo gli avanzi lasciati indietro durante gli spostamenti e cacciando con abilità le prede, grazie a dei sensi molto più sviluppati dei nostri.
L’umano ha capito quindi che questi esseri selvatici potevano diventare un’opportunità vantaggiosa e man mano con il passare del tempo, il cane è entrato a far parte della nostra storia evolutiva. Furono infatti selezionati i migliori soggetti per la guardia, per la pastorizia, per la caccia, e tanto altro.
Non c’è posto sulla terra dove l’essere umano non sia accompagnato dal cane. Si tratta di una vera e propria evoluzione affiancata e fa parte della storia dell’uomo. Grazie anche al loro aiuto e alla loro amicizia, ancora oggi riusciamo a mantenere il contatto con la nostra vera natura e la Natura in genere.
Da queste considerazioni comuni, in un mio recente viaggio a Tokyo, ho avuto la possibilità di conoscere quanto siano davvero stati importanti per l’umano i cani.
Infatti a Tokyo si può ammirare la più famosa statua dedicata alla fedeltà: quella di Haichiko. Posto su un piedistallo è seduto con posa fiera ad attendere per sempre il suo compagno umano, proprio davanti alla stazione di Ueno.
Nel Parco del Museo Nazionale c’è un’altra statua dedicata a lui, di realizzazione più recente, dove Haichiko re-incontra il suo umano, il professor Ueno, che attendeva ogni giorno alla stazione.
Ma la sorpresa vera e propria è stata la parte del museo dedicata all’antropologia e alla storia della civiltà giapponese, dove sono esposti reperti antichissimi. In alcune vetrine sono esposte ricostruzioni della vita primitiva e di villaggi all’alba della nostra evoluzione. Nel gruppo famigliare umano rappresentato c’era anche un cane! Una bambina lo abbraccia mentre si svolge la scena, accanto al fuoco.
Questo ci ricorda che il cane è sempre stato accanto all’essere umano, fin dall’alba dei tempi. Ho pensato che fosse un omaggio a lui molto intenso.
Voltandomi a guardare le vetrine alla mie spalle, mi sono scese lacrime di commozione e gratitudine. In bella mostra, col suo bel pelo bianco e la famosa pettorina di pelle borchiata c’era lui, il Cane per eccellenza: Hachiko! Cane eroe, amatissimo. Quando morì il suo corpo venne raccolto, molte preghiere furono dette in sua memoria, ed infine il suo corpo venne imbalsamato ed esposto nel museo, a ricordare anche alle generazioni future quanto amore possa donare un cane!
Non finisce qui la storia, perché se osservate la foto, vedrete alle spalle del cane bianco altri due cani, con medaglie al valore al collo!
Eh sì, Taro e Jiro, anche quei due esemplari sono eroi nazionali in Giappone, perché durante una spedizione di studiosi in Antartide, quei cani facevano parte del gruppo. Erano i cani da slitta utilizzati per gli spostamenti. Furono abbandonati durante una fuga precipitosa degli studiosi a causa del maltempo sopraggiunto improvvisamente. Quando tutto tornò calmo gli scienziati tornarono a cercare i cani e loro due erano gli unici ad essere sopravvissuti alla tragedia.
Anche in Italia non siamo da meno, abbiamo diversi cani eroi anche noi, e comunque statue dedicate ai cani di villaggio (o cani di quartiere) che tutti amavano e sfamavano e tolleravano.
Al giorno d’oggi con i nostri tempi, i lavori e lo sviluppo urbano, è molto, molto difficile questa convivenza con i cani “liberi”. A volte mi chiedo se l’essere umano meriti ancora tanto amore e devozione da parte del cane, come un tempo.
O forse il Creatore ha messo il cane a fianco dell’uomo proprio per questo? Per ricordargli ogni giorno di essere grato della vita, e di amare incondizionatamente. Forse il cane esiste anche per compensare le cattiverie che l’essere umano combina e per ricordarci da dove arriviamo.